

STORIA DEL CROCIFISSO
Era un giovedì il 21 agosto 1806, quando il crocefisso che si venera nella nostra chiesa Parrocchiale, venne qui trasportato con una solenne processione.
Il marchesato di San Possidonio non esisteva più, spezzato via nel 1797 dalla rivoluzione francese e dall’ avvento della repubblica Cisalpina.
Napoleone Bonaparte aveva soppresso gli ordini monastici e il Crocefisso che si trovava nella chiesa dei frati Capuccini di Concordia s/S era diventato bottino di guerra, ed avrebbe seguito le sorti di tante nostre opere d’arte trafugate da Napoleone e “ospitate” nei musei francesi, se il marchese Pietro Tacoli non si fosse mosso presso la prefettura dipartimentale di Modena.
Questo è il testo del documento che si trova nell’ archivio storico della Chiesa Parrocchiale:
“Nell’ anno 1806 il 21 Agosto si fece solennemente il trasporto della miracolosa immagine del Santo Crocefisso che si venera nella chiesa dei Padri Cappuccini di Concordia, ottenuto in dono dalla Prefettura dipartimento di Modena mediante le religiose premure del Sig. marchese Pietro Tacoli che assieme con tutta la eccellentissima famiglia nella processione a piedi con torcia accesa, incominciando dalla casa del Sig Domenico Venturini in cui luminosamente aveva fatto ornare ad uso di cappella la sua sala ed esposto il Santo Simulacro per poscia trasportarlo alla Chiesa Parrocchiale e riporlo nell’ altare fatto erigere con le spontanee delazioni dei parrocchiani.”
Da quel momento il crocefisso fu nascosto e custodito nell' altare laterale in legno della Chiesa parrocchiale, costruito appositamente come scrigno di questo inestimabile tesoro.
La parte più antica dell' opera è la croce lignea, mentre sembra essere posteriore la statua raffigurante il Cristo: scultura in paglia e gesso risalente ad una scuola artistica del bolognese.
Dal quel lontano 1806 ogni anno la quarta domenica di Agosto si è celebrata ininterrottamente la processione che ricorda l’avvenimento.
A seguito del terremoto del 2012 la statua del Cristo è stata distrutta, si è salvata solo la croce di legno. Sulla croce è stata realizzata un copia del Cristo in cartapesta da parte di un artista leccese. È questa copia che si trova attualmente nella sala della comunità parrocchiale.